Dedichiamo questo articolo al mondo tutto da scoprire degli aperitivi e dei drink.

Che cos’è un Cocktail?Corso di Cocktail

Un cocktail è una miscela composta da più ingredienti, alcolici e non, felicemente amalgamabili tra loro.

Letteralmente il termine significa “coda di gallo“, in quanto gli effetti cromatici prodotti in questa miscela omogenea, sembrano ricreare la variegata coda dei galli.

Cosa serve per preparare un Cocktail? 

Preparare un cocktail non è difficile. Servono essenzialmente tre ingredienti:

  1. Alcolici : serve una buona base alcolica fornita da un distillato quale il Rum, il Vermouth, il whisky, il gin, la vodka, il prosecco e via dicendo;
  2. Analcolici: le bevande, i succhi gli sciroppi e tutto ciò che si mescola ai liquori per ottenere il risultato finale, ad esempio: bevande come soda water o ginger water, succhi come ananas, lime, pompelmo ecc ecc..;
  3. Guarnizioni: ogni cocktail che si rispetti ha bisogno di una guarnizione o di una decorazione. Queste si possono ottenere con la frutta ( banane, arance, fragole…), con la verdura ( sedano, pomodoro…) o con guanizioni come pepe, sale, zucchero, foglie di menta ecc ecc..
In quali categorie li possiamo dividere? 

Le categorie fondamentali in cui i cocktail possono essere divisi, sono tre:

  1. short drink: che sono le cosiddette “bevande corte”, fino a 7 cl.
  2. I medium drink: che arrivano fino a 10 cl.
  3. I long drink: che sono invece le cosiddette “bevande lunghe”, che sono dai 20 ai 30 cl.
Come posso essere preparati? 

I cocktails sono bevande che possono essere preparate in diversi modi. I drink molto fluidi che non necessitano dello shakeraggio,vengono direttamente preparati nel bicchiere. Quelli che, ugualmente non necessitano dello shakeraggio, ma vanno mescolati più a lungo, vengono preparati nel mixing-class. In genere hanno una colorazione chiara, talvolta trasparente. Dopo di che, ci sono i cocktail difficilmente amalgamabili tra loro, perchè troppo densi, che vanno preparati nello shaker tradizionale o nel Boston shaker.

CocktailInoltre, c’è una seconda classificazione, che è possibile fare in base al momento della giornata nel quale vengono consumati, ed è la seguente:

  • I before-dinner: i comuni cocktail da aperitivo. Questi devono stimolare l’appetito e preparare i succhi gastrici per il pasto. Generalmente hanno sapore secco e leggermente aromatico. Non sono abbondanti e neanche troppo alcolici.
  • Gli after-dinner: quelli digestivi. Sono consumati dopo il pasto e per questo devono stimolare le funzioni metaboliche. Hanno, in genere, sapore dolce e ricco.
  • I cocktail per tutte le ore: che vengono consumati in tutte le ore del giorno. Questi devono risultare morbidi e per questo non hanno gradazione alcolica troppo elevata.
  • I cocktail di nuova tendenza: questi tendenzialmente sono i cocktail dissetanti, corroboranti o analcolici.  I primi hanno un bassissimo contenuto alcolico e vengono consumati lontano dai pasti. I secondi devo apportare energia, per questo sono, in genere, molto calorici. E gli ultimi che non presentano alcool e sono mix di frutta centrifugata.

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I cocktail: quello che dovete sapere

Non ci può essere una bella vita dove non c’è buon bere.
(Benjamin Franklin)

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